Il nutrito "pacchetto" delle organizzazioni dei produttori biologici aderenti a Federbio ha indirizzato una lettera aperta al ministro Zaia sull'ormai famoso decreto riguardante l'agricoltura biologica, dopo il documento, pure indirizzato al ministro (e da noi pubblicato nei giorni scorsi) stilato sullo stesso argomento da Aiab e da altre tre associazioni. Si tratta di due testi su posizioni diametralmente opposte. Il ministro ha così modo di capire quanto siano delicati alcuni passaggi del provvedimento che è in attesa di definitiva approvazione. Di seguito il testo della lettera aperta e qui l'articolato documento da noi già pubblicato lo scorso lunedì 23 novembre cui la lettera ha tratto la sua ispirazione. "Noi 34 organizzazioni nazionali e regionali di produttori Bio, che abbiamo predisposto un documento che fa chiarezza sulle necessità di modificare il Decreto Ministeriale per non penalizzare i produttori biologici, sentiamo la necessità di chiarire la situazione. Coldiretti è la più numerosa organizzazione agricola italiana, tuttavia non associa neppure la metà dei coltivatori italiani e al suo interno sono assolutamente minoritari i produttori biologici. AIAB è un'associazione culturale, non è un'associazione di produttori; è vero che associa anche alcuni produttori; se diciamo il 5% delle aziende biologiche non pensiamo di sbagliare molto. AMAB è un coordinamento di 12 associazioni regionali di produttori biologici; il suo Presidente firma questa petizione, ma con chi si confronta visto che ben 6 sue associazioni regionali, le più numerose, hanno chiesto la modifica del Decreto, condividendo il testo del nostro documento?
L'Associazione Biodinamica ha sottoscritto la lettera delle tre associazioni per un banale errore; non a caso ha già firmato e conferma il nostro documento che sullo stesso decreto chiede la modifica del punto incriminato (sulle rotazioni). Rispettiamo il parere di Anagribios-Coldiretti, AIAB ed AMAB nazionale, ma non sono IL BIOLOGICO ITALIANO, anzi esprimono la posizione di una minoranza di produttori biologici. Le 34 organizzazioni che con un documento circostanziato e articolato hanno chiesto una modifica del Decreto nel punto specifico sulle rotazioni, come noto, non sono contrarie al principio della rotazione, ma a come esso viene espresso nel Decreto medesimo e in tal senso esprimono il parere della stragrande maggioranza delle organizzazioni di produttori biologici e delle stesse organizzazioni professionali agricole (3 su 4: CIA, Confagricoltura, COPAGRI). Chiediamo pure noi la rapida emanazione del Decreto, ma con la modifica necessaria. Aspettiamo urgentemente un riscontro dal Ministro e ribadiamo che, essendo sul punto delle rotazioni un Decreto illegittimo, vorremmo evitare che lo stesso si fermi davanti ad un ricorso che ne pregiudicherebbe anche l'attuazione della sua larghissima parte, che, lo abbiamo già detto, è del tutto condivisibile".
La lettera è stata sottoscritta da 34 associzioni tra cui il Concabi.